martedì 3 febbraio 2015

Qual è il vostro autore contemporaneo preferito? il mio è David Nicholls

Ho appena finito di leggere Noi di Nicholls e posso dire, con una certa ufficialità, che lo dichiaro il mio autore preferito. Mi ero innamorata di lui  dopo aver letto Un giorno, poi mi era lasciata sedurre da il sostituto e con Noi è vero amore. Scrive bene, non c'è niente da dire, riesce a sviscerare l'animo umano come pochi sanno fare, senza lasciare quel velo d'ironia  che mai, a mio modesto parere, deve mancare in un buon libro.
 E poi, la trama semplice e terribilmente vera si fa leggere tutta d'un fiato.  
Un matrimonio forse arrivato al capolinea, la prospettiva del college per l'unico figlio e la solitudine che ne deriva per i genitori. Cosa fare per rimettere insieme i cocci e tentare il tutto per tutto? Un viaggio tutti insieme in giro per le capitali europee. ovviamente passa da Venezia, Roma e Firenze. (Non vi nascondo un certo orgoglio e sorpresa quando parla di Siena, la città dove ho studiato) 

Il padre Doug, uno scienziato biochimico, un pò freddo, molto misurato, forse solo incapace di trasmettere affetto. Connie, la madre, eccentrica artista, sensibile e dolce ma terribilmente inquieta ed incapace di sopportare la routine. Albie, il figlio, classico 18enne in lotta con il mondo, un pò meno con la madre, ma si sa la mamma è sempre la mamma, anche per un inglese!


L'abilità di Nicholls sta nel portarti nel cuore della storia con estrema facilità. Sa disegnare i personaggi con varie sfaccettare, non sono mai totalmente buoni o totalmente cattivi, solo umani, troppo umani per dirla con Nietzsche. Ed è questo che mi piace, è facile specchiarsi nei suoi personaggi. Dopo che hai letto un suo libro ti sei fatto dei nuovi amici, anche se cartacei.

E così, mentre leggi Noi, ti ritrovi a soffrire  con Doug per la sua incapacità di mostrare quanto sia innamorato della moglie e del figlio, sei arrabbiato con lui come fa Albie, perchè lo tratta in modo ingiusto troppe volte, e alla fine speri che la svolta positiva che propone Connie abbia successo e capisci, che alla fine, tutto ciò che conta è solo l'amore. Al dolore, anche a quello devastante come accade a loro dopo la perdita del loro prima figlia, si sopravvive e si va avanti, con fatica e sofferenza  ma se ne esce rafforzati. Allo stesso modo, anche un figlio che lascia la casa  natia, porta con sé un vuoto ma anche nuove possibilità. 
Nulla si crea ma tutto si trasforma, anche e soprattutto un matrimonio. Buona lettura!