martedì 26 maggio 2015

"Intrigo alla Normale" di Massimiliano Lepera, 13 lab edition ltd

"Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette..." cantava De Gregori ne " la leva calcistica del 68" e questa splendida canzone  mi risuona in testa ogni volta che penso a questo libro e al suo giovane autore.
 Intrigo alla Normale, come si capisce dal titolo, è un giallo, ben costruito edi facile lettura grazie ad un'ambientazione insolita, nella rinomata università pisana, e ad un protagonista lontano dai soliti cliché : uno studente.
Intrigo alla Normale di Massimiliano Lepera
 Una serie di omicidi,  3 professori decani della celebre università pisana, le indagini, gli scandali ecc sono lo schema che regge la storia, e fin qui nulla di strano, ma la novità , quel guizzo che ha reso questo libro degno di nota, è il protagonista che risolverà il caso : uno studente  e la sua amica  fidata. 
Niente commissari eroici*,  o avvocati con il pallino delle investigazioni*, o vecchietti arzilli frequentatori di bar*, solo un ragazzo, Ettore,  intenzionato a capirci qualcosa sul caso. 
Chissà se la scelta del nome sia un caso o un omaggio all'eroe di Omero, ma “Ettore deve sempre provare a risolvere tutto e crede di avere ogni volta la soluzione a portata di mano. Non sa che ci sono esperti in questo campo e che lui forse dovrebbe concentrarsi nel suo?”


 Quello che si richiede ad un autore esordiente come Lepera, è dare un tocco d'originalità ai soliti cliché di un genere letterario, cercare strade nuove, creare personaggi originali; altrimenti perchè affacciarsi nel mondo dell'editoria , se non si ha qualcosa di nuovo da dire? Vi consiglio questo libro se volete una storia fresca ed intrigante. Buona lettura!

* I riferimenti ai protagonisti di grandi successi letterari editi da Sellerio, e qui più volte recensiti,  sono puramente casuali

lunedì 18 maggio 2015

Seventeen. 17 storie senza eroi di ordinaria meschinità. 13 labedition LTD

Vi voglio raccontare di una nuova avventura che ho intrapreso.
Da qualche mese collaboro con una casa editrice, la 13 Lab edition Ltd, seleziono i manoscritti  che mi vengono proposti e scelgo quelli da pubblicare, a cui dare  almeno una chance nel grande e difficile  mondo dell'editoria.
 Non sempre è facile coniugare i miei gusti con quelli di un pubblico più vasto,  o peggio ancora con le esigenze del mercato, anche se la mia decennale esperienza da libraia mi aiuta,  ho sempre una domanda che mi assilla e a cui io  cerco di rispondere nello scegliere dei libri piuttosto di altri: cosa rende un libro degno di essere letto e pubblicato?
 Quando il lavoro si fa duro, io mi baso sempre sulle mie intuizioni: se un libro  in qualche modo  mi emoziona e mi costringe ad arrivare fine alla fine allora è degno di essere pubblicato.  La trama, o i personaggi, o l'idea di fondo della storia devono  avere quel non so che, quel guizzo che ti faccia innamorare del libro, e che faccia diventare la sua  lettura un'esperienza che in qualche modo ti lasci il segno.
Probabilmente penserete che  io ho una visione fin troppo romantica della letteratura, ma che ci posso fare.. per me  ogni libro è una piccola  storia d'amore, a volte sono solo flirt momentanei, altre fidanzamenti   con tanto di anello ma pur sempre di passione si tratta!
Seventeen. 17 storie senza eroi di ordinaria meschinità di Michele Protopapas Il primo, spero di una lunga serie, libro che ho fatto pubblicare, è  Seventeen. 17 storie senza eroi  di ordinaria meschinità  di Michele Protopapas.
Le 17 storie  che lo compongono sono dei piccoli quadri della vita quotidiana la cui cornice sono i 10 comandamenti e i 7 vizi capitali. Quest'idea di fondo mi è partixcolarmente piaciuta.
Ogni storia mi ha lasciato basita, con la bocca amara perchè è troppo facile immedesimarsi in questi racconti perchè sono storie che hai letto sul giornale, o che ti hanno raccontato. C'è il professore  pedofilo, c'è la donna che fa una dieta massacrante, Ci sono i "parenti serpenti" ecc.
Certo, sono la parte peggiore dell'uomo, sono storie di come nessuno dovrebbe essere e sono personaggi a cui non vorresti somigliare, però non puoi fare  a meno di leggerle, forse perchè speri fino all'ultimo che il protagonista si riabiliti in qualche modo e faccia la cosa giusta.
 Sono 17 storie, sono tante quindi è un libro che va letto a piccoli sorsi, in momenti di relax, quando puoi soffermarti a pensare.
La scrittura stessa è scarna, diretta, senza filtri,  e l'autore è abile in questo, pur essendo un esordiente o quasi, anche se qualche parte l'avrei tagliata ma questa però è una mia fissazione, "meglio togliere che aggiungere" dico sempre a gli autori!
In Bocca  al lupo a Protopapas e ai suoi racconti senza eroi!

giovedì 14 maggio 2015

Volevo un libro "un pò così" . Funny girl. Nick Hornby Guanda

Vi capita mai di aver voglia di un libro che non sia una storia d'amore ma che comunque di un pò d'amore si parli lo stesso, che sia divertente ma non stupido, che vi appassioni ma vi permetta anche di dormire la notte? ecco Funny girl è in questo limbo indefinito. Non appartiene a nessun genere letterario specifico ma è pur sempre Hornby, magari un pò nascosto, ma in certe sue battute lo si riconosce, chi altri può scrivere riferendosi ad un autore  " vecchio senza averne prima il diritto" se non lui?
 Il libro segue fedelmente le vicende degli autori e attori della serie televisiva Barbara (E Jim) nella Londra degli anni '60.
 Sì quella Londra, quella dei Beatles,  Rolling Stones e delle minigonne.
 That's the swinging London my dear!
Funny girlHornby è maestro nel descrivere la sua città e il clima culturale dell'epoca. Alcune sue battute sono una fotografia della spocchia di un'elitè d'intellettuali versus il  gusto popolare per la commedia, tipico degli anni '60.
La funny girl in questione è Sophie Straw, una provinciale che diventa una star della BBC, un pò grazie alla fortuna ma soprattutto grazie al suo talento. Barbara, il vero nome dell'attrice, vuole far ridere, il suo modello è Lucy Ball e ci riesce.  Barbara è gentile e delicata ma determinata nel raggiungimento del suo sogno: essere considerata per il suo talento e non per essere una miss. Con il suo impeto travolgente trascina anche gli autori e insieme creano una delle serie comiche che ha fatto la storia della BBC.
Lei incarna, con una buona dose di humour e intelligenza pratica,  il cambiamento che le donne stanno per fare nella società inglese di quegli anni, non più sottomesse al volere dell'uomo ma protagoniste. Una femminista inconsapevole, per questo mi piace.
Funny girl è una carrellata dei cambiamenti culturali e sociali dell'Inghilterra.
 Sembra quasi un documentario ma molto più divertente!