martedì 29 dicembre 2015

4 buoni motivi per cui Fabio Volo non distruggerà la letteratura italiana

 Da che parte state, pro o contro Fabio Volo? Siete tra quegli intellettuali che sostengono che i suoi libri hanno rovinato e rovineranno per sempre la letteratura italiana , oppure fate parte di quella massa informe che lo adora qualunque cosa faccia?
Posso dirlo? Io non sto nè dall'una nè dall'altra parte. Ho letto quasi tutti i  suoi libri, compreso l'ultimo, "E' tutta vita" e  non ho sognato Pavese o Calvino che mi rincorrevano, o stracciato la mia laurea, per questo.
 Semplicemente, trovo i suoi scritti divertenti, a volte anche originali. Il suo italiano non è molto scorrevole, ma comunque  piacevole.
    Però, ve lo voglio proprio dire:

 Fabio Volo non distruggerà la letteratura italiana e mondiale, visto che lo traducono anche, per questi 4 buoni motivi
a- nella letteratura c'è posto per tutti,  vi assicuro che si pubblicano cose peggiori. Censurare sarebbe peggio no?
b- potete non leggerlo e vivere felici ugualmente
c-potete leggerlo e godervi 2 ore di serenità, non dirlo a nessuno e continuare  a sostenere di leggere i classici russi
d-leggerlo,  fregandovene del resto della critica letteraria e  continuare a leggere i classici russi, i premi nobel e i saggi che vi piacciono tanto

 Il problema è che vende troppo, è sempre in cima alla classifica per mesi e mesi e magari qualcuno che scrive meglio, che racconta l'essere umano in modo più profondo rimane sconosciuto ai più. Questo , però non è colpa di Fabio Volo, Non è colpa sua  se in Italia siamo delle capre e non si legge niente manco se regalato
 E' vero che Volo ha un modo di scrivere molto diretto che arriva alla pancia del lettore, racconta storie che capitano a tutti, e soprattutto che descrivono in buona parte la sua vita privata, ed essendo gli italiani  molto pettegoli, da lì a vendere milioni di copie il passo è breve. Questo non vieta però agli scrittori con la S maiuscola di scrivere romanzi che entreranno nella storia della letteratura, o no?
 Dalla mia esperienza di libraia posso dire che spesso Volo avvicina alla lettura, capita di sentirsi chiedere " c'hai niente tipo Volo?" e qui sta alla capacità della libraia di consigliare e instradare questa nuova lettrice/lettore nei meandri sconosciuti della letteratura italiana. Ci sono infinite soluzioni, si può consigliare una Bertola, una Bosco, un Brizzi, per poi avventurarsi nei giallli non problematici come Malvaldi, o Manzini, poi passare dalle psicosi della Gamberale, girando su DeCarlo fino a Camilleri e poi giocarsi un grande classico.
 Tutto questo per dire perchè demonizzare il povero Volo? Perchè vende tanto? e allora? io dico "meno male"! lo sai quante bollette c'ho pagato con i suoi libri? Per lo meno le sue storie sono carine, e le donne descritte sempre intelligenti, belle e poco "svenevoli"mica come quella poco di buono delle sfumature?

martedì 24 novembre 2015

"Tempi glaciali" di Fred Vargas è una storia un pò complicata, nevvero?

Non avevo letto mai niente di Fred Vargas, ed il Commissario Adamsberg, divenuto ormai un classico dei gialli francesi, per me era del tutto sconosciuto.
Devo dire che "Tempi glaciali" è una lettura un pò ostica, una storia con un intreccio veramente complicato, in cui è difficile seguire il filo del discorso. Credo, però che sia voluto, nel senso che anche il lettore si deve sentire come  il commissario che definisce il caso  una matassa di alghe che più tenti di sbrogliare più si confondono e si fondono  nuovamente insieme in un amalgama denso e putrido.
 E' così che ti senti mentre lo leggi, pensi di aver capito chi è l'assassino ed invece...

Il caso si apre con due apparenti suicidi, non connessi tra loro se non per una segno a forma di ghigliottina rovesciata che si trova accanto alle vittime.  Qui comincia il difficile, perchè si scopre che una delle vittime aveva partecipato circa 10 anni prima ad una spedizioni disperata in un'isoletta tra i ghiacci della Islanda, dove morirono 2 persone.  L'Islanda però sembra portare fuori strada Adamsberg, che nel frattempo ha un altro omicidio ma questa volta la vittima era uno dei membri di un'associazione, forse meglio dire setta, che fa rivivere i momenti cruciali delle assemblee costituenti quando   Robespierre era a capo della Rivoluzione francese.
 Qui sta la maestria di Vargas, quest'idea di mescolare la storia con la  S maiuscola ad un  giallo.   Io ho trovato molto divertente ed originale dare in mano ad un commissario particolare, un pò svagato e rude come Adasmerg, un pezzo di storia così importante come la rivoluzione francese e riportare fedelmente le leggende, i frammenti di discorsi di Danton o di Robespierre stesso, la loro descrizione fisiche  e molto altro ha reso la lettura molto piacevole.

Risultati immagini per tempi glaciali libro  Vargas mescola i generi letterari, le materie che si studiano a scuola per offrirci una storia sì complicata ma con a marcia in più. Inoltre penso che inserire materiale degli archivi storici francesi sia anche utile, così adesso so cose che prima non sapevo. In fondo è anche questo il compito della letteratura no? Condividere conoscenza. 
 Tra l'altro, questo periodo storico è  molto interessante  e "sentito" non  solo dal popolo francese ma da tutto il mondo, perchè siamo ancora qui a difendere, oggi più che mai dopo la strage di Parigi, quegli ideali, di libertà, uguaglianza e fratellanza.
Menzione d'onore va data anche al linguaggio che usano i personaggi, il presidente dell'associazione con il suo intercalare un pò antico ormai fuori moda è irresistibile.
 Nevvero signori miei?

martedì 6 ottobre 2015

Ore 6, poesia di Filippa Siciliano

"Ore 6.00"
E mi sorprende l'alba,
con gli occhi benigni a spiare
le ciglia quiete dell'orizzonte.
Livida di vergogna,
sulla tua pelle cammino,
madre terra,
e ascolto scricchiolare
ogni pensiero.
Poi il sole m'inganna
sospinta tra le spire delle vigne.
Non ho forza per liberarmi,
prigioniera ancora
della tua mano feconda,
da me rincorsa in questo tempo.
Sono io che costruisco silenzi,
il tuo mi smarrisce.

Filippa Siciliano, già autrice di due romanzi gialli "La farfallo sul filo " e Il colore della neve" editi da 
13lab edition Ltd, si cimenta anche nella scrittura di poesie con una certa qual bravura tanto da vincere la medaglia d'oro nel concorso nazionale XX° Grappolo d'oro del circolo culturale "la carica" di Bardolino, lago di Garda.
Come già nei suo romanzi , siamo di fronte ad una ad un'autrice che scava nell'animo umano, per dar luce a emozioni con parole semplici che arrivano direttamente alle porte del cuore. 
Chi è il protagonista di questa lirica? Un uomo ? una donna? la madre terra? Beh io, per quel conta, leggendo questa poesia, ho sentito sicuramente  la paura dell'abbandono, dell'incertezza del non sapere quale sarà il nostro futuro, appesi ad una speranza. E' difficile guardare avanti,  staccarsi dalla terra che qui è madre benevola , che protegge  e nutre. 
 Al tempo stesso, la natura è anche il carattere dell'essere umano, in pieno conflitto con i suoi muri fatti di silenzi e paure nate da un non saper cogliere i segni che la terra, o l'altro/a,  troppo enigmatica invia. Poi c'è la vergogna di sé , della propria debolezza di non essere capaci di fare quel passo in più verso l'orizzonte.
Brava Filippa, vien voglia di leggere la tua poesia ancora e ancora ed ogni volta trovarci dei significati nuovi e camminare nuovamente " tra le spire delle vigne" per ritrovare se stessi.

martedì 15 settembre 2015

Wave's crest

Nel mese di Luglio è uscito per la 13lab edition Ltd questo piccolo libro scritto come una sceneggiatura ma pensato come un racconto, Wave's Crest di Cristina Zanoboni.
  Quando ci si addentra in queste pagine sembra di essere in un film, tanto i personaggi sono descritti in modo dettagliato ed il ritmo  è veloce, spigliato, giovane.  In effetti,  ricorda vagamente quel vecchio film con Meg Ryan , quando ancora aveva delle espressioni facciali , e Hugh Jackman  "Kate e Leopold". L’ambientazione a Melbourne da quel tocco un po’ esotico e fresco che rende la lettura ancora più piacevole.
Wave's crest di Cristina ZanoboniDue mondi e due epoche a confronto, incarnate una, quella contemporanea, da una gruppo di amici un po' in crisi di idee e d’identità, l’altra, il secolo scorso, incarnata da Simon, un personaggio di un quadro di Renoir catapultato sulla terra chissà per quale miracolo. Questo  escamotage stilistico,  molto divertente con dei risvolti a volte comici, a volte più intimisti,  porta il lettore  ad una riflessione su quale direzione stia andando il nostro”pazzo pazzo” mondo e su come la l’arte, la cultura, la morale lo possano cambiare e salvare .  Ci sono , però, dei sentimenti che ,anche se nascosti o camuffati in stati di Face Book, rimangono eterni e validi punti di riferimento nei secoli: l’amore e l’amicizia e questo libro ne è ricco.

mercoledì 26 agosto 2015

Quando la suspense è " la farfalla sul filo".

E' difficile scrivere una recensione di un libro di un autore che conosci personalmente, perché hai paura che se lo esalti troppo risulti falso e ruffiano. In questo caso non posso fare altrimenti perchè "La farfalla sul filo", 13Lab edition Ltd, è veramente un buon libro e mi è piaciuto molto. Conosco Filippa Siciliano da qualche mese e mi è sembrata, ad un primo sguardo, una signora solare   e  molto gentile, senza , diciamo, "lati oscuri" ed ora che ho letto il suo libro non posso far altro che chiedermi " ma come ha fatto a scrivere una storia così ansiogena, piena di tormenti una donna  come lei?  insomma, voglio dire, che Sthephen King sia un pò pazzo è cosa risaputa! Invece Filippa a vederla così sembra più da romanzi d'amore! " Niente di più sbagliato. C'è un'esperta degli abissi della mente umana sotto quel caschetto biondo!

Ne la farfalla sul filo la protagonista viene ingiustamente incolpata dell'omicidio di Tiberio Carta, il direttore dell'azienda per cui lavora. Un errore giudiziario che trasforma la vita di Ludovica in un incubo. 
Abbandonata dagli amici di sempre, la ragazza coltiva la sua ossessione," chi ha ucciso Tiberio e perchè?".  
Giorno dopo giorno, Ludovica Ugeni sospetta di tutte le persone che ruotavano intorno alla vittima e a lei.  Tutti con un movente per uccidere ma tutti apparentemente innocenti.
In genere, quando un giallo funziona non riesci a staccarti dal libro, devi sapere chi è stato ad uccidere e perchè.  Così accade per la farfalla sul filo. L'ossessione di Ludovica per la verità diventa un susseguirsi di congetture, possibilità, delusioni e tradimenti. Per la ragazza dimenticare un'ingiustizia così profonda diventa impossibile, tanto da rovinarsi la vita, finché  finalmente un lampo di genio, un flash  fa vedere tutto chiaro alla protagonista ma non al lettore, che avido arriva alla  fine del libro tutto d'un fiato e rimane stupito di chi sia veramente l'assassino.
 La maestria dell'autrice è quella di illudere il povero lettore di aver scoperto il colpevole prima della protagonista, sentendosi anche molto bravo tra l'altro!
Qui non è così, non ci si riesce, troppi colpi di scena. 
Tutto il romanzo di Filippa è una farfalla che si dondola su un filo in bilico tra la verità e la menzogna,  un pò come la vita stessa e sicuramente  come le prime impressioni.
Leggetelo, ne vale la pena!

venerdì 3 luglio 2015

"La bambina di Bogotà"di Federica Bosco 13Lab edition Ltd

La Bambina di Bogotà è  una storia che tocca le corde del cuore, come tutti quei racconti  dove la protagonista è una bambina abbandonata  dalla madre in tenera età e cresciuta  in un orfanotrofio.
Un diario , l’ultimo regalo lasciatole dalla madre, sarà il filo conduttore di questa storia che parte dalla Colombia e arriva fino in Italia.
Fin dalle prime pagine, ci si appassiona  alle difficili vicende della piccola Esmeralda e  alla sua sete d’affetto.  Leggendo questo libro, scorrevole dal ritmo incalzante, sono rimasta impressionata dall’incredibile coraggio e determinazione di questa piccola donna. Forse, quando si è soli al mondo non si ha nulla da perdere ma solo la voglia di ritrovare sè stessi e le proprie radici.
 Impossibile non  provare una tenerezza infinita per  quei suoi occhioni verdi velati di tristezza, spesso pieni di lacrime e  la foto di copertina punta dritta al cuore del lettore.

Ne “ La bambina di Bogotà”  si trattano molti temi: il razzismo, la pedofilia, l’abbandono, la mancanza di  radici e l’amore materno. Tutti argomenti  difficili da affrontare ma che,  a ben guardare, riguardano ognuno di noi e che sono  descritti con  profonda delicatezza .
 La sapiente maestria dell’autrice emergente, Federica Bosco, nel definire la psicologia dei personaggi e i loro sentimenti più intimi rende questa storia appassionante e molto vera.
Buona lettura!

giovedì 18 giugno 2015

Una moglie a Parigi. Un modo per conoscere Hemingway

Era un po' di tempo che avevo voglia di leggere qualcosa di Hemingway. Ero indecisa tra Fiesta e Addio alle armi, poi mi capita tra le mani questo librettino, di un'autrice che non conoscevo, comincio a leggerlo così, un pò distrattamente,  e poi non riesco a smettere.
 "Una moglie a Parigi" racconta l'amore tra Hemingway e Hadley, la sua prima moglie, durante la stesura di "fiesta", nei scellerati anni '20, subito dopo la grande guerra.
L'autrice ha studiato e letto le biografie sia di Hem, lo chiama spesso così,  che di Hadley e l'ha un po' romanzato per restituirci un ritratto di Ernest veramente  interessante. Un uomo dallo sguardo scintillante  con un fuoco dentro che lo logorava, sempre diviso tra il bisogno di scrivere e di essere vero e quello di essere idolatrato. Un fascino incredibile e irresistibile, decisamente devastante per la povera Hadley.
Ho passato tutto il tempo in cui leggevo il libro a chiedermi se fosse stato veramente così, tanto che ora voglio leggere e sapere tutto di lui.
Inoltre, la Parigi della belle epochè è incantevole e sfrenata, culturalmente all'avanguardia rispetto al resto della vecchia Europa, in cui lo spettro del nazismo e del fascismo già si faceva strada.
Una moglie a ParigiNon sapevo, tra le altre cose che si leggono nel libro, che Hemingway avesse intervistato Mussolini e che l'avesse trovato interessante, l'unica nota stonata di tutto il racconto.
 Questo libro, oltre a farci innamorare di Hemingway come uomo, mette la voglia di leggersi l'intera opera di questo grande autore. Anche solo per questo è un degno di nota ed il pregio di Paula McLain è proprio questo, rendere accessibili e amabile un mostro sacro della letteratura americana.

martedì 26 maggio 2015

"Intrigo alla Normale" di Massimiliano Lepera, 13 lab edition ltd

"Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette..." cantava De Gregori ne " la leva calcistica del 68" e questa splendida canzone  mi risuona in testa ogni volta che penso a questo libro e al suo giovane autore.
 Intrigo alla Normale, come si capisce dal titolo, è un giallo, ben costruito edi facile lettura grazie ad un'ambientazione insolita, nella rinomata università pisana, e ad un protagonista lontano dai soliti cliché : uno studente.
Intrigo alla Normale di Massimiliano Lepera
 Una serie di omicidi,  3 professori decani della celebre università pisana, le indagini, gli scandali ecc sono lo schema che regge la storia, e fin qui nulla di strano, ma la novità , quel guizzo che ha reso questo libro degno di nota, è il protagonista che risolverà il caso : uno studente  e la sua amica  fidata. 
Niente commissari eroici*,  o avvocati con il pallino delle investigazioni*, o vecchietti arzilli frequentatori di bar*, solo un ragazzo, Ettore,  intenzionato a capirci qualcosa sul caso. 
Chissà se la scelta del nome sia un caso o un omaggio all'eroe di Omero, ma “Ettore deve sempre provare a risolvere tutto e crede di avere ogni volta la soluzione a portata di mano. Non sa che ci sono esperti in questo campo e che lui forse dovrebbe concentrarsi nel suo?”


 Quello che si richiede ad un autore esordiente come Lepera, è dare un tocco d'originalità ai soliti cliché di un genere letterario, cercare strade nuove, creare personaggi originali; altrimenti perchè affacciarsi nel mondo dell'editoria , se non si ha qualcosa di nuovo da dire? Vi consiglio questo libro se volete una storia fresca ed intrigante. Buona lettura!

* I riferimenti ai protagonisti di grandi successi letterari editi da Sellerio, e qui più volte recensiti,  sono puramente casuali

lunedì 18 maggio 2015

Seventeen. 17 storie senza eroi di ordinaria meschinità. 13 labedition LTD

Vi voglio raccontare di una nuova avventura che ho intrapreso.
Da qualche mese collaboro con una casa editrice, la 13 Lab edition Ltd, seleziono i manoscritti  che mi vengono proposti e scelgo quelli da pubblicare, a cui dare  almeno una chance nel grande e difficile  mondo dell'editoria.
 Non sempre è facile coniugare i miei gusti con quelli di un pubblico più vasto,  o peggio ancora con le esigenze del mercato, anche se la mia decennale esperienza da libraia mi aiuta,  ho sempre una domanda che mi assilla e a cui io  cerco di rispondere nello scegliere dei libri piuttosto di altri: cosa rende un libro degno di essere letto e pubblicato?
 Quando il lavoro si fa duro, io mi baso sempre sulle mie intuizioni: se un libro  in qualche modo  mi emoziona e mi costringe ad arrivare fine alla fine allora è degno di essere pubblicato.  La trama, o i personaggi, o l'idea di fondo della storia devono  avere quel non so che, quel guizzo che ti faccia innamorare del libro, e che faccia diventare la sua  lettura un'esperienza che in qualche modo ti lasci il segno.
Probabilmente penserete che  io ho una visione fin troppo romantica della letteratura, ma che ci posso fare.. per me  ogni libro è una piccola  storia d'amore, a volte sono solo flirt momentanei, altre fidanzamenti   con tanto di anello ma pur sempre di passione si tratta!
Seventeen. 17 storie senza eroi di ordinaria meschinità di Michele Protopapas Il primo, spero di una lunga serie, libro che ho fatto pubblicare, è  Seventeen. 17 storie senza eroi  di ordinaria meschinità  di Michele Protopapas.
Le 17 storie  che lo compongono sono dei piccoli quadri della vita quotidiana la cui cornice sono i 10 comandamenti e i 7 vizi capitali. Quest'idea di fondo mi è partixcolarmente piaciuta.
Ogni storia mi ha lasciato basita, con la bocca amara perchè è troppo facile immedesimarsi in questi racconti perchè sono storie che hai letto sul giornale, o che ti hanno raccontato. C'è il professore  pedofilo, c'è la donna che fa una dieta massacrante, Ci sono i "parenti serpenti" ecc.
Certo, sono la parte peggiore dell'uomo, sono storie di come nessuno dovrebbe essere e sono personaggi a cui non vorresti somigliare, però non puoi fare  a meno di leggerle, forse perchè speri fino all'ultimo che il protagonista si riabiliti in qualche modo e faccia la cosa giusta.
 Sono 17 storie, sono tante quindi è un libro che va letto a piccoli sorsi, in momenti di relax, quando puoi soffermarti a pensare.
La scrittura stessa è scarna, diretta, senza filtri,  e l'autore è abile in questo, pur essendo un esordiente o quasi, anche se qualche parte l'avrei tagliata ma questa però è una mia fissazione, "meglio togliere che aggiungere" dico sempre a gli autori!
In Bocca  al lupo a Protopapas e ai suoi racconti senza eroi!

giovedì 14 maggio 2015

Volevo un libro "un pò così" . Funny girl. Nick Hornby Guanda

Vi capita mai di aver voglia di un libro che non sia una storia d'amore ma che comunque di un pò d'amore si parli lo stesso, che sia divertente ma non stupido, che vi appassioni ma vi permetta anche di dormire la notte? ecco Funny girl è in questo limbo indefinito. Non appartiene a nessun genere letterario specifico ma è pur sempre Hornby, magari un pò nascosto, ma in certe sue battute lo si riconosce, chi altri può scrivere riferendosi ad un autore  " vecchio senza averne prima il diritto" se non lui?
 Il libro segue fedelmente le vicende degli autori e attori della serie televisiva Barbara (E Jim) nella Londra degli anni '60.
 Sì quella Londra, quella dei Beatles,  Rolling Stones e delle minigonne.
 That's the swinging London my dear!
Funny girlHornby è maestro nel descrivere la sua città e il clima culturale dell'epoca. Alcune sue battute sono una fotografia della spocchia di un'elitè d'intellettuali versus il  gusto popolare per la commedia, tipico degli anni '60.
La funny girl in questione è Sophie Straw, una provinciale che diventa una star della BBC, un pò grazie alla fortuna ma soprattutto grazie al suo talento. Barbara, il vero nome dell'attrice, vuole far ridere, il suo modello è Lucy Ball e ci riesce.  Barbara è gentile e delicata ma determinata nel raggiungimento del suo sogno: essere considerata per il suo talento e non per essere una miss. Con il suo impeto travolgente trascina anche gli autori e insieme creano una delle serie comiche che ha fatto la storia della BBC.
Lei incarna, con una buona dose di humour e intelligenza pratica,  il cambiamento che le donne stanno per fare nella società inglese di quegli anni, non più sottomesse al volere dell'uomo ma protagoniste. Una femminista inconsapevole, per questo mi piace.
Funny girl è una carrellata dei cambiamenti culturali e sociali dell'Inghilterra.
 Sembra quasi un documentario ma molto più divertente!

mercoledì 25 marzo 2015

Saltatempo, il Benni che non mi aspettavo

Ed eccomi di nuova qua, dopo lunghe immersioni in letture di  scrittori emergenti, che vi racconterò ma non adesso, sono qui a fare l'ennesimo Mea culpa nei confronti di un autore che ho sottovalutato e snobbato per un bel pò di tempo, una decina d'anni almeno!
L'autore in questione è Stefano Benni ed il libro che lo ha riabilitato ai miei occhi è Saltatempo.

 L'ho letto dopo l'ennesimo consiglio spassionato di un mio amico/cliente/lettore, che mi ha detto:

 "Sì Benni spesso è troppo metaforico, a volte è difficile seguire i suoi voli pindarici ma è comunque bravo, prova con questo e vedrai che non rimarrai delusa" e così è stato, anzi mi è piaciuto parecchio!
Mi sono appassionata al coraggio di Saltatempo, alla sua genuinità da vero ragazzo di montagna, al suo essere di sinistra senza farsi travolgere dalle ideologie, al suo saper amare e soffrire senza mai perdere la tenerezza e l'ironia,  si ride di gusto tra queste pagine in effetti.

E' un libro ricco, denso di temi e argomenti che non possono lasciare indifferenti.
 C'è la  storia della nostra nazione,  perchè è un affresco dell'Italia dal dopo guerra fino al '68, con il primo sviluppo economico che porta ricchezza ma anche la cementificazione con conseguente disastro ecologico.
Ci sono le lotte politiche, tra i nostalgici del fascismo  e i compagni di sinistra custodi della memoria dei partigiani.
Risultati immagini per saltatempo immaginiC'è poi la liberazione sessuale, le occupazioni,  la droga, l'amore  e  la morte. Il tutto mixato in un continuo avanti indietro nel tempo, con una serie di preview, dell'orobilogio, un regalo di un Dio del bosco che solo Saltatempo riesce a vedere.

Credo, comunque, che la cosa che più mi abbia colpito sia stata l' accettazione del cambiamento, dello sviluppo, di sè e dei gli altri, degli amici, della fidanzata, della famiglia e della società, senza perdere , però, se stessi. crescere senza far morire una parte di sè.
Se non sapete cosa leggere questo weekend, non esitate, comprate questo libro, vi conquisterà.
#daleggerealmenounavoltanellavita