venerdì 28 febbraio 2014

una piccola delusione, "Tutti mi danno del bastardo", Nick Hornby

Uffa! Nick Hornby è uno dei miei autori prediletti, ogni anno spero che esca un suo libro, lo attendo come quando aspetti di vedere  la nuova puntata del tuo telefilm preferito, che sei lì e non vedi l'ora di gustartelo in santa pace, o quando  hai comprato i biglietti per un concerto che ci sarà dopo mesi, insomma, quando aspetto un piccolo evento che sai che ti emozionerà. Ecco, a questo giro, mi ha proprio deluso e mi dispiace un sacco. Il libro non sa di niente, per carità è scritto bene, è pur sempre Nick Hornby, però è la storia stessa che lascia molto a desiderare.
 Elaine è  una giornalista, famosa per la sua rubrica in cui scrive del suo matrimonio con  Charlie. I due , però, decidono di separarsi. Per vendicarsi, Elaine trasforma la sua rubrica, intitolandola il bastardo, in una serie di insulti e racconti dettagliati delle malefatte del marito. Così Charlie vine messo alla gogna mediatica e tutti, sia in ufficio che i suoi amici e parenti, vengono a conoscenza dei suoi difetti e si sentono in diritto di criticare e di deriderlo. Volendo, l'argomento poteva essere trattato con maggiore ironia e profondità. Invece il libro è solo una radiografia banale e scontata della fine di un amore. Un vero peccato.
Comunuqe, mi preparo ad un'altra delusione perchè ho visto che presto uscirà il film di "Non buttiamoci giù" tratto dal libro di Hornby,  si sa il libro è sempre meglio del film e quello sì che è un gran libro ma ve lo recensirò prossimamente...

martedì 25 febbraio 2014

libri che vanno assolutamente letti almeno una volta nella vita, parte 3°

 Uno dei miei libri preferiti, quello che ho letto con passione e amore e che spesso mi piace citare è " La versione di Barney" di Mordecai Richler ed. Adelphi. Un libro straordinario, intenso, ben scritto e con un finale che ti lascia a bocca aperta per cui ti chiedi, per dirla in romanesco, " Ma che davero davero?"
Il libro è l'autobiografia di Barney Panofsky, che risponde all'accusa di aver ucciso l'amico Boogie, dando la sua versione di come sono andati i fatti. Nel corso della stesura del romanzo, pieno di citazioni letterarie che piaceranno molto ai lettori più esigenti, i suoi ricordi sono un pò confusi e s'intrecciano con il presente, a volte infatti si fa un pò fatica a non perdersi tra amanti, amici, viaggi ma bisogna capirlo, Barney è malato di Alzheimer. Ci sono però le sue tre mogli  a fare da coordinate temporali.
La prima, Clara, morta suicida, rappresenta gli anni della giovinezza spensierata a Parigi, con gli amici di una vita.
 Negli anni dei primi successi lavorativi con la  ditta di produzioni cinematografiche, la total unnecessary production", un nome un programma!,  accanto a Barney c'è la seconda  signora Panofsky, l'ereditiera , sposata senza amore ma solo per soldi. Al ricevimento di nozze, infatti, l'abbandona dopo  essersi perdutamente innamorato al primo sguardo di Miriam.
La versione di Barney Ah Miriam , la mia amata Miriam,  ecco,  Barney è tutto qui, in questa frase che ripete spesso e volentieri, quasi come un mantra. C'è un pò di rimpianto per averla persa, ma dall'altra parte ha fatto l'unica cosa che non doveva fare, l'ha tradita.
 C'è del lamento per essere stato lasciato, come si può lasciare Barney per un altro essere impeccabile ma insulso come il nuovo marito di Miriam? 
 C'è il compiacimento per averla conquistata, Lui così pieno di difetti.
Barney ha un carattere impossibile, è alcolizzato, bugiardo, infedele, maschilista, scorbutico.. però non si può non amarlo perchè allo stesso tempo è intelligente, ironico, dolce, romantico e soprattutto autentico.
 Barney rivendica la sua spietata ma schietta meschinità contro l'ipocrisia , il perbenismo e gli atteggiamenti di facciata  della borghesia a cui appartiene.
Un romanzo pieno di vita, un libro che ti entra dentro e  che ti dispiace di aver finito tanto che vorresti che Barney esistesse davvero per andarci a prendere un caffè e ascoltare le sue storie ancora e ancora.
Leggetelo, vi farà bene!

giovedì 20 febbraio 2014

Libri per bambini

Tra le tante  cose che non vi ho detto, c'è quella che per molti anni ho fatto, e se mi riesce farò di nuovo, letture animate per i bambini delle scuole lementari di Poggibonsi e dintorni. Mi metto il cappello  in Mago Merlino's style, blu con le stelline, rubato ad una mia amica, e comincia la magia! In genere accolgo i miei ospiti co un piccolo rito , tipo una volta li ho fatto bere una pozione magica blu, altro non era che gatorade ed infatti  i bambini più scafati l'hanno riconosciuta subito ma i più piccini se la sono bevuta in tutti i sensi!! Una delle storie che leggo e che piace di più ai bambini di tutte l'età è la "Bellezza del Re! di PEF, edizioni Elle, la serie un libro in tasca. E' la Storia di un re che voleva essere il più bello del reame, tanto da tagliare la testa a chi avesse osato essere  attraente. Così i suoi poveri sudditi erano costretti a imbruttirsi, con nasi bitorsoluti, vecchi vestiti, verruche, denti non lavati pda settimane ecc, e qui i bambini ridono forte. Chissà perchè hanno il gusto dell'orrido!! Poi un giorno nasce una bambina, che chiamano Orrendina per proteggerla dal  re , ma quando la vede cambia idea e vuole che tutti siano belli come Orrendina.
La storia è semplice ma è molto ironica e divertente. E' questo il suo valore, i bambini hanno un grande senso dell'ironia che va colto e sviluppato. Spesso invece , alcune storie per i più piccoli, in special modo quelle per i bimbi in età da asilo, sono noiose, senza guizzi divertenti o momenti di allegria. I bambini vogliono ridere forte.
Leggete questo libro al vostro bambino, magari indossando dei buffi baffi o un cappello, e anche  in un pomeriggio piovoso, come i tanti di questi giorni,  vi farete quattro risate.

lunedì 17 febbraio 2014

letture opinabili: Un libro per le mamme. "Andiamo a giocare " di Edu...

letture opinabili: Un libro per le mamme. "Andiamo a giocare " di Edu...: Forse non ve l'ho detto ma ho una bambina di 18 mesi, si chiama Benedetta ed è un a piccola teppista. Un'adorabile piccola teppista...

Un libro per le mamme. "Andiamo a giocare " di Eduard Estevill e Yolanda Saénz de Tejada

Forse non ve l'ho detto ma ho una bambina di 18 mesi, si chiama Benedetta ed è un a piccola teppista. Un'adorabile piccola teppista! Adesso stiamo attraversando un momento un pò difficile, di ribellione e bizze a gogò!
Tra l'altro il pediatra ci ha detto di toglierle il ciuccio, dato che Benedetta lo porta di sbieco, un pò lla Jigen per capirci,  così le sono cresciuti i denti in modo asimmetrico.
Ahinoi! E' un 'impresa ardua, proprio adesso che circola l'influenza e che forse ha un pò di mal di gola. Sinceramente sono sull'orlo di una crisi di nervi, e quando urla e si dispera per più di mezz'ora, penso sempre  che non sono una buona madre e vorrei solo che smettesse subito. Prenderla di punta ed arrabbiarsi non serve a niente, nemmeno provare con varie minacce, più o meno velate...così mi è venuto in mente di cercare una soluzione tra le pagine di un libro. I libri, per me,  sono delle fonti d'ispiarzione continua. Infatti, sono andata nello scaffale della puericultura nella mia libreria e ho trovato "Andiamo a giocare. Imparare le buone abitudini divertendosi." e mi sono messa a leggere. 

Il libro propone una serie di giochi da fare con i figli che riguardano  molti aspetti, spesso problematici,  dell'educazione: stare a tavola, lavarsi da soli, fare i compiti, confidarsi con i genitori ecc. 

Attraverso il gioco è più facile e divertente insegnare le buone abitudini, igeniche, alimentari e comportamentali. In effetti, anni di scautismo me l'hanno insegnato bene, il gioco è esperienza. Con il gioco il bambino vive il concetto che gli si vuol far capire. Ogni gioco qui proposto è frutto di un'esperienza diretta della mamma  coautrice del libro e viene finalizzato al raggiungimento di un obiettivo spiegato nei minimi particolari. Tutti i giochi sono consigliati per età, più o meno si va da 1 anno ai nove.  Ci sono giochi per mangiare la frutta, giochi per lavarsi i denti, giochi per leggere, giochi per farsi la colazione da soli ecc.
 Nella prefazione, utilissima per un'infarinazione di base della psicologia infantile, l'autore, Estiville, suggerisce gli ingredienti per avere un buon rapporto con i propri figli:
- Allegria ed emozione, torniamo bambini anche noi genitori;
-Preparazione, creiamo aspettativa, un ambiente magico e misterioso
-Capacità d'immedesimazione : saper ascoltare i piccoli è indispensabile!
- Capacità di saper riconoscere i propri limiti. Anche i genitori sbagliano, basta riconoscerlo.
- Tanto amore: dire spesso ai nostri figli quanto gli vogliamo bene, sembra scontato ma non  lo è.

Una guida pratica e di facile utilizzo per genitori in crisi con figli ribelli a carico.
Stasera, per la gioia di mio marito e della Bene, proverò un gioco che si chiama "Tocca a me mangiare" ( ora Benedetta mangia poco e mal volentieri!). Il gioco si svolge a tavola, tutti con il piatto davanti, si mangia a turno, un boccone poi dico a chi tocca  a mangiare e così via , fino alla fine del pasto quando sarà dato un premio scelto dalla piccina.
Speriamo funzioni!

venerdì 14 febbraio 2014

Gli ingredienti segreti dell'amore. un libro delizioso




 " Gli ingredienti segreti dell'amore"" Un libro veramente molto dolce e divertente. L'ho letto mentre ero in viaggio di nozze, quindi avevo una certa predisposizione alle storie romantiche ma questa ha davvero una marcia in più. Siamo a Parigi, zona Buolevard Saint.Germain per chi conosce Parigi sa dov'è,  la bella  Aurelié Bredin è la giovane chef del ristorante ereditato da suo padre. Un posticino delizioso, con le tovaglie a quadri e un imperdibile menù d'amour che ha fatto innamorare molte coppie, tra cui i genitori della ragazza. Aurelié è appena stata lasciata dal fidanzato e non riesce a trovare conforto in nessun modo,strano per lei che ha un carattere molto positivo, allegro e aperto alla vita, così , in una sera di pioggia cammina senza meta per le strade di Parigi e entra in una libreria, qui si imbatte in un romanzo intitolato " Il sorriso delle donne". Inizia  a leggerlo e scopre con piacere che quel libro parla del suo ristorante. Una coincidenza? Un segno del destino? Non importa, Aurelie deve assolutamente conoscere l'autore del libro per ringraziarlo, perchè quel libro le ha ridato la gioia di vivere e poi, anche se non lo confessa neppure a sè stessa comincia  fantasticare sull'autore e  magari da cosa nasce cosa...

Da qui comincia una serie di equivoci veramente divertenti perchè l'autore del libro è un misterioso inglese, che nessuno ha mai visto dal vivo e la sua riservatezza è protetta dal fin troppo zelante Andrè, l'editor della casa editrice che pubblicato il romanzo. Inutile dire che tra i due nascerà qualcosa, e che ci sarà un lieto fine, tanto si capisce dalla copertina.. quello che rende piacevole il libro, però, è l'ambientazione Parigina; ti sembra di essere con loro a passeggiare lungo la Senna e riesci a sentire i profumi e gli odori del ristorantino della protagonista. Inoltre, l'intreccio narrativo non è così scontato come può sembrare e i personaggi hanno un'ironia tutta francese, decisamente scoppiettante. Poi, ciliegina sulla torta, è proprio il caso di dirlo, l'autore alla fine del libro svela gli ingredienti del menù d'amour. Da provare, sia il libro che il menù!

mercoledì 12 febbraio 2014

Libri che vanno assolutamente letti almeno una volta nella vita n.2

"Il giovane Holden" di J.D. Salinger, edizioni Einaudi.
Alzi una mano chi non l'ha letto , si penta e vada subito a comprarne una copia! Non si può capire il nostro tempo senza aver letto il capolavoro di Salinger. E' un must.
La trama è semplice, narra delle "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale";
 il giovane Holden Caufield deve tornare a casa per le vacanze di Natale  con una bocciatura che non sa come spiegare ai suoi. Il viaggio dalla scuola, l'istituto Pencey, fino a casa  con sosta a New York fa da sfondo al racconto delle sue avventure a scuola, con le ragazze. Tutto qui. 
 Salinger con questo libro ha sconvolto la letteratura americana e poi  quella mondiale del novecento. Il suo  stile narrativo, asciutto e diretto, quasi colloquiale, pieno di umorismo e sensibilità, fanno diventare Holden un eroe , un esempio di vita  e soprattutto, qui sta la genialità, un amico, uno con cui vorresti andare  a prendere un caffè. Perchè Holden con il suo odio per il conformismo e per i  benpensanti e con quelle osservazioni sul mondo un pò  ciniche e argute, ti arriva dritto al cuore " e tutto quel che segue".
 Così, la rabbia di Holden diventa la tua, i suoi dubbi i tuoi, la sua inquietudine la tua.
Un libro sul male di vivere, non a caso in Italia è stato introdotto da Pavese..., scritto negli anni 50 ma che ancora oggi ha molto da dire. 
 In queso libro ci sono pagine che hanno fatto la storia della letteratura del 900., che hanno influenzato molti altri scrittori, per questo è impossibile non leggerlo.
Memorabile la domanda di Holden " dove vanno le anatre di central park d'inverno?" , ci avete mai pensato?