venerdì 27 giugno 2014

Quando entrate in libreria, come vi comportate? Siete un pò emozionati?

Sono 15 anni che ho la libreria, e di lettori ne ho visti tanti! C'è il lettore compulsivo, quello che legge tutto quello che gli capita a tiro, se comincia una serie la deve finire nel minor tempo possibile, c'è il lettore super esigente, quello che io sono l'unico che conosce la vera letteratura, c'è quello che si fa consigliare (santo subito)! c'è il lettore timido, c'è il lettore per sentito dire, arriva con la lista, spesso scritta male, e si sente morire a chiedere qualcosa, e poi c'è il lettore per forza, il classico studente delle medie, che la prima cosa che chiede è : quante pagine sono? inutile spiegargli che non dipende dalla lunghezza.  Poi c'è  il lettore che l'hanno letto tutti allora anch'io..Quest'anno ancora non s'è visto, perchè per adesso nessun libro è diventato un  caso letterario. In fine, il mio preferito: il lettore entusiasta, quello che il libro è un piacere, un vizio, una voglia di:. un libro che faccia ridere, un libro di suspence, una storia romantica, insomma uno che spazia da un campo all'altro a seconda delle emozioni che sta vivendo. Ecco, io sono una lettrice così.  Una parte del mio lavoro, la migliore direi, è quando vado dal grossista a fare rifornimento, a prendere le novità e a  scegliere i libri che voglio vendere nella mia libreria. Se il paradiso esiste è molto simile a questo posto. Immaginate di entrare nella libreria più grande che avete mai visto, pile e pile di libri freschi di stampa e voi siete i primi    a sfogliare, annusare  e toccare le copie. Vi assicuro che è una bellissima sensazione. Quando vado lì mi sento come Alice nel paese delle meraviglie, emozionata e felice. Entro, prendo il carrello e comincio a girellare tra gli scaffali.  Per le novità non mi faccio mai consigliare, seguo l'istinto e attendo un qualcosa che mi colpisca, la copertina, le prime pagine, la fine, il titolo ecc. Per il resto mi faccio guidare dall'esperienza: serve un giallo ben scritto, con personaggi ben costruiti?  Mi dirigo alla Sellerio e vado sul sicuro, una storia d'amore strappalacrime? se Sparks non c'è, comunque la Sperling  ha pronto sicuramente qualcosa e così via, fino ad arrivare allo spazio dei bambini. Qui viene il bello, è una specie di parco giochi, pieno di personaggi allegri e colorati, illustrazione bellissime e  pop-up che lasciano senza fiato. Una volta c'ho portato la Bene  e non voleva venire più via, era come impazzita, estasiata da tanta abbondanza.
Spesso mi perdo nello scaffale dei tascabili, perchè quando un libro esce in edizione tascabile vuol dire che ce l'ha fatta e  che non si perderà nell'oblio generale e rimarrà nella storia della letteratura.
I libri sono il mio mondo meraviglioso, lunga vita alla lettura!

venerdì 13 giugno 2014

Marina Bellezza.L'ultimo libro dell'Avallone, dopo il successo di Acciaio

Ho appena finito di  leggere  Marina Bellezza, l'ultima fatica di Silvia Avallone. Dopo  il successo  di Acciaio, che mi aveva colpito molto, ero curiosa di leggere la sua seconda prova d'autrice, partendo un pò prevenuta, perchè in genere, le seconde opere non sono mai un granché, ma in questo caso mi sono sbagliata.

La storia
 Il libro racconta la storia di Marina, 22 anni portati in un corpo bellissimo, una voce da dea e una rabbia dentro che ha radici lontane, colpa di un padre che l'ha abbandonata quando era piccola, per altre donne e per inseguire la fortuna  nei casinò, e di una madre alcolista. Marina desidera con tutta se stessa che  la vita  la ripaghi per tutto quello che non ha avuto; vuole tutto il pacco completo :  successo, soldi, fama e amore . In effetti canta da Dio ed è un animale da palcoscenico.  Marina persegue il suo obiettivo con ostinazione, vincendo tutte le gare e concorsi canori che le si presentano, incantando il pubblico con la sua splendida voce.

Andrea, innamorato di Marina da sempre, ha la sua stessa rabbia, quella di non sentirsi amato dai propri genitori, quella di essere sempre il secondo,quello venuto male. Decide, sfidando tutto e tutti, di andare a vivere nella cascina di suo nonno e di allevare le mucche, di lavorare con le mani,di faticare giorno e notte e di vivere  senza elettricità e le comodità a cui tutti siamo abituati .
Marina e Andrea si amano perdutamente  ma non riescono a stare insieme, troppo impegnati a soffrire per  il loro passato, troppo possessivi e gelosi l'uno dell'altra, forse troppo uguali ed allo stesso tempo troppo diversi.



 Come in Acciaio, anche in Marina Bellezza,  Silvia Avallone ci offre un'analisi della nostra società, e ci  suggerisce come combattere la crisi: difendendo la propria terra, riscoprendo il territorio,  valorizzando le proprie radici.  Rimanere dove si è cresciuti è la vera rivoluzione, tornare ai lavori di un tempo è il modo di riattivare l'economia. Andrea è il simbolo di questa scelta, è lui infatti che lascia un posto sicuro come bibliotecario per andare ad allevare le mucche. Marina, in qualche modo rappresenta l'Italia di oggi, sofferente, disillusa e  desiderosa di una via di fuga immediata e facile, sicura che tutti abbiano diritto a quei 15 minuti di notorietà che diceva Warhol. Qui i figli non vogliono più pagare le colpe dei padri, vanno oltre, perseguendo i propri sogni con  un' ostinazione disperata.
 Se penso a  Marina Bellezza mi viene in mente un treno che ha rotto i freni e sai che prima o poi si andrà a schiantare da qualche parte, ad altissima velocità e la cosa ti rende parecchio ansiosa. Eppure, ho fatto le ore  piccole per finirlo, perchè devi capire cosa c'è dietro quella determinazione cieca di Marina e quella violenza di Andrea, devi sapere cosa fanno dopo tante delusioni, parole non dette e sogni infranti. Hai bisogno di sapere che in qualche modo ce la faranno, perchè se ce la fanno loro, ce faremo anche noi a superare questa crisi., in qualche modo.

venerdì 6 giugno 2014

#libridalleggereassolutamentealmenounavoltanellavita

Ci sono libri che mi hanno emozionato veramente, che mi hanno aperto un mondo, che quando li ho letti ho capito qualcosa di più sulla scrittura e su come costruire personaggi e storie indimenticabili. Un autore che ha lasciato il segno è John Fante. Tutti hanno letto chiedi alla polvere, in molti lo considerano il suo capolavoro, io, invece, preferisco "1933 : un anno terribile", sarà che di anni terribili ne ho passati qualcuno ma trovo questo libro straordinario.  Il protagonista è Dominc, figlio d'immigrati italiani,  il giovane vuole diventare il più grande mancino della "Major league"  grazie al suo  magnifico Braccio sinistro. Il Braccio diventa un'entità  quasi divina, Dominic ci parla, lo cura in maniera ossessiva dandogli il balsamo Sloan giorno e notte, lo allena con regolarità, in buona sostanza, credo che se potesse lo staccherebbe e lo metterebbe in una teca! Solamente grazie al Braccio potrà riscattare sè stesso e la sua famiglia dalla miseria in cui si trova. Il padre del ragazzo è un'altra figura dominate nel libro.  Alla fine crede in lui e nel suo talento e gli dà la possibilità di partecipare alle selezioni per giovani talenti del baseball.
  I dialoghi, a volte quasi surreali ma divertentissimi, quelli con la nonna in special modo, sono da primato, non a caso Fante era uno sceneggiatore!  E' maestro  nella linearità e scorrevolezza della narrazione. Nei  suoi romanzi,  vedi quello che ti racconta, sei lì con il protagonista, hai anche tu un braccio sinistro di gran talento con cui tiri delle magnifiche palle a effetto. Inoltre, le sue storie sono originali  e mai scontate, hanno sempre quel che non ti aspetti e ti scavano dentro senza nemmeno che te ne accorga. Leggetelo, vi piacerà!