La Bambina di Bogotà è una storia che tocca le corde del cuore, come
tutti quei racconti dove la protagonista
è una bambina abbandonata dalla madre in
tenera età e cresciuta in un
orfanotrofio.
Un diario , l’ultimo regalo
lasciatole dalla madre, sarà il filo conduttore di questa storia che parte
dalla Colombia e arriva fino in Italia.
Fin dalle prime pagine, ci si
appassiona alle difficili vicende della
piccola Esmeralda e alla sua sete d’affetto. Leggendo questo libro, scorrevole dal ritmo incalzante, sono rimasta impressionata dall’incredibile coraggio e determinazione di questa
piccola donna. Forse, quando si è soli al mondo non si ha nulla da perdere ma solo la voglia di ritrovare sè stessi e le proprie radici.
Impossibile non provare una tenerezza infinita per quei suoi occhioni verdi velati di tristezza,
spesso pieni di lacrime e la foto di copertina punta dritta al cuore del lettore.
Ne “ La bambina di Bogotà” si trattano molti temi: il razzismo, la
pedofilia, l’abbandono, la mancanza di
radici e l’amore materno. Tutti argomenti difficili da affrontare ma che, a ben guardare, riguardano ognuno di noi e
che sono descritti con profonda delicatezza .
La sapiente
maestria dell’autrice emergente, Federica Bosco, nel definire la psicologia dei personaggi e i loro
sentimenti più intimi rende questa storia appassionante e molto vera.
Buona lettura!
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