martedì 9 dicembre 2014

Quale libro regalare per Natale, i consigli dei miei clienti/amici


Ieri pomeriggio nella mia libreria c'è stato  un incontro informale, fuori dagli schemi delle solite presentazioni, in cui si poteva chiaccherare liberamente di  libri, autori e storie . L'unico requisito era quello di lasciare un consiglio scritto su un post-it su un libro da regalare  a qualcuno di speciale per Natale.
Vi riporto qualcuno dei consigli: il primo è di Massimiliano, che ci ha scritto su Facebook, perchè non poteva venire, e suggerisce i libri di Guenassia in particolare il club degli inguaribili ottimisti, per gli amanti della politica con la P maiuscola. 
Stefano, invece, consiglia cronaca di una morte annunciata, perchè questo libro, opera magistrale di Marquez, è l'apoteosi della fatalità della vita. 
La mogli di Stefano, non mi ricordo il nome scusate, consiglia 1984, un classico che è sempre di stretta attualità. 
Alessio, propone tutta la saga del trono di spade di Martin, dice che se ti piace il Fantasy ma non sai da dove cominciare, quello è libro giusto. 
Sonia, ama i romanzi che raccontano storie di donne, delle loro difficoltà quotidiane e secondo lei, la Pancol, quella degli occhi gialli dei coccodrilli, è la migliore tanto che le protagoniste delle sue storie ti entrano nel cuore. 
Pietro, adora  SandroVeronesi, perchè gli piace il suo modo di scrivere così diretto e vero, e poi il protagonista di Caos calmo , il suo libro più premiato, si chiama Pietro quindi ca va sans dire...
 Alessandro, invece ha un solo nome : Carofiglio, perchè se vuoi fare lo scrittore devi saper scrivere in un italiano corretto e fluente, che si legga bene, e chi lo fa meglio del padre del commissario Guerrieri?
 Francesco, caldeggia Benni ma non ha detto perchè.
 Bruno regalerà Saramago ai suoi amici, nello specifico le intermittenze della morte,  perchè è quello che l'ha emozionato di più di questo autore, nonostante tutti i presenti concordino che  Cecità sia più famoso. 
Olga regalerà la casa del sonno di Coe, perchè è un libro veramente originale e pieno di colpi di scena, io concordo pienamente con lei.
Infine, Lucia consiglia caldamente un libro a caso della Gamberale, lei regalerà Per dieci minuti ad una amica in difficoltà che è stata lasciata dal fidanzato, bastardo proprio a Natale! abbiamo pensato tutti in coro e lo state pensando anche voi che leggete questo post! 
Io, invece, ho consigliato D'amore e ombra dell' Allende, perchè è il libro che ho amato di più da ragazzina, perchè mi ha conquistato la  forza ed il coraggio di Irina, la protagonista,  nell'affrontare i soprusi e le violenze che subisce il suo popolo,  il libro è ambientato in Cile sotto la dittatura di Pinochet, tutto questo senza mai perdere la tenerezza, non me ne voglia il Che, per l'amato Francisco.
La Bene, mia figlia, anni 2, è impazzita per La magica scatola delle fiabe, i tre porcellini, una scatola con il libro cartonato della fiaba ed in più un carousel con una lente d'ingrandimento dove guardare gli scenari della storia.
Come si dice in questi casi, se non ci vediamo o sentiamo prima, Buona Natale!

giovedì 27 novembre 2014

Il telefono senza fili, Malvaldi, edizione Sellerio.La nuova indagine dei vecchietti del BAR LUME


Finalmente sono tornati i vecchietti del bar lume: Ampelio, Aldo, Pilade e il Rimediotti.  Sempre lì a Pineta, nel bar di Massimo a chiacchierare del nuovo mistero che ha sconvolto la tranquilla routine della cittadina Pisana. E’ scomparsa Vanessa Benedetti, proprietaria insieme al marito Gianfranco, di un agriturismo nelle vicinanze. La donna, la sera prima aveva ordinato chili e chili di carne per i tedeschi  suoi ospiti e poi si perdono le sue tracce.
 Si sa però che nel parlare comune, scomparsa vuol dire morta e così scatta subito l’ipotesi del marito omicida e i vecchietti vanno in fibrillazione; questa volta sotto lo sguardo benevolo della commissaria, che li “usa” per far luce su alcuni aspetti dell’indagine. Il pettegolezzo diventa  metodo d’indagine.
Il ritrovamento del cadavere del cartomante, Atlante il luminoso, che si era pronunciato sulla scomparsa di Vanessa , complicherà ulteriormente le cose.
 Naturalmente i vecchietti non si lasciano scappare una notizia così succulenta e partono con i “Dice”  Ovvero in italiano corretto: “si dice”. Sul vocabolario questa affermazione viene spiegata in questo modo: “più di una persona lo riporta”. Ma al BarLume il termine “dice” ha tutto un altro significato: “ecco spiegato com’è la faccenda”. Questione di lessico, piccole sfumature di significato. Del resto siamo in un posto in cui il massimo grado di fiducia che l’interlocutore può accordare al tuo racconto è dato dall’espressione “pol’esse”… Benvenuti in Toscana, ovvero nella patria del dubbio.

Bentornato Malvaldi! La serie dei delitti del Barl Lume ha un suo sicuro e nutrito gruppo di fan e la cosa si spiega molto facilmente, perché i libri di Malvaldi sono piacevoli e leggeri come i cappuccini che fa Massimo, nel suo bar.
 Il telefono senza fili si legge tutto d’un fiato, in un pomeriggio tranquillo. L’intreccio e lo schema del giallo è molte semplice, forse troppo ma non è questo che interessa dei libri di Malvaldi, ciò che conta e che piace sono i suoi personaggi, divertenti e veri, protagonisti di un perfetto ritratto della toscanità.
 Le digressioni filosofiche danno al libro quel tocco in più che ti fa scordare che stai leggendo un giallo ma anzi a volte ti fermi a pensare alla vita, all’amore e , in modo particolare in questo libro, al passato e a quanto le esperienze negative ci segnino e a volte ci frenino nel guardare al futuro con serenità e con coraggio.

 In questo capitalo della serie, Massimo cercherà, piano piano, di superare la sua naturale ritrosia verso il mondo esterno e riuscirà a invitare a cena Alice, la giovane commissaria, che era già entrata nel suo cuore, nei capitoli precedenti ma solo adesso si decide a superar le sue titubanze, con i vecchietti che approvano e che sono subito pronti a dare consigli, come fanno gli amici, ed è quello che sono diventati anche per i lettori, degli amici, che almeno una volta l’anno vai a trovare, perché vuoi sentire le  loro chiacchiere strampalate, con il loro linguaggio colorito, schietto e goliardico.

giovedì 6 novembre 2014

I marmocchi di Agnes, una tardiva ma splendida scoperta.

Sono andata a Milano per lavoro l'altro giorno e ho preso il treno. Pensavo che mi sarei gustata il paesaggio, gli Appennini fino a Bologna e poi la pianura padana più in là, ma mi sbagliavo perchè i freccia rossa passano da lunghissime gallerie, quindi non vedi niente se non il buio.  Non ti resta che dormire o leggere. Indovinate cosa ho fatto io? mi sono letta un librino fantastico, che erano anni che mi ero ripromessa di leggere e finalmente ci sono riuscita. I marmocchi di Agnes, di Brendan o'Carroll.
I marmocchi di AgnesVeramente un libro spassoso.Ambientato in un quartiere nel centro di Dublino negli anni 70, è la storia un pò grottesca e a volte esilarante, di una famiglia che con coraggio e dignità affronta le avversità della vita .Agnes, vedova da 3 anni,  è la mamma di 7 figli, Mark il maggiore, serio e gran lavoratore, Cathy, donna in fiore, Dermond, simpatico canaglia Rory, parrucchiere gay, Simon, unico figlio ad avere dei problemi fisici, è balbuziente, Trevor è l'artista di famiglia e Franky la pecora nera.   E' l'educazione ricevuta insieme all'amore per la madre a tenerli uniti, per quella donna così forte, sempre con la battuta pronta, sognatrice e buona. Solo Frankie le spezzerà il cuore, perchè con lui il suo metodo educativo, del tutti per uno uno per tutti, e i suoi valori di onestà e solidarietà non hanno presa. Franky si caccerà in brutto giro a Londra, facendo perdere le sue tracce. Agnes, però, grazie all'affetto dei suoi carie dei sui vicini di casa, riuscirà a superare ogni traversia.
Questo è un romanzo neorealista, le storie di Agnes e della sua famiglia sono un affresco ironico e commovente della working-class irlandese, nei difficili anni '70. Il senso di appartenenza, la solidarietà tra le famiglie, quel riuscire a vivere con poco, quell'arte dell'arrangiarsi insomma,  sono tutte caratteristiche della società irlandese di quel tempo e sono tutti temi che possiamo trovare in questo piccolo e delizioso libro. Il linguaggio è sublime.
E' una trilogia, il primo della serie è Agnes Brown mamma, però si posso leggere anche in ordine sparso.

giovedì 25 settembre 2014

I quarantenni di oggi sono "Padri infedeli"?. Il libro di Scurati fornisce la sua visione realistica dei nostri tempi.

Ho letto di recente il libro "Il padre infedele"e devo dire che è un libro che non lascia indifferenti.
 Scurati ha il coraggio di dire molte verità scomode sulla nostra società e sui 40enni di oggi.

La trama

 E' la storia della crisi del matrimonio tra Glauco e Giulia dopo la nascita di Anita. Un giorno, in cucina,  Giulia dichiara tra le lacrime, di non sapere se le piacciono più gli uomini. Una frase forte che ovviamente getta nel panico più completo il povero Glauco,  chi non rimarrebbe quantomeno interdetto da una dichiarazione così? Comincia una riflessione a ritroso della storia che li ha uniti, dalla fase dell'innamoramento fino alla nascita della bambina e della depressione post partum di Giulia,che porta la donna a rifutarsi al marito. E Glauco, come il più banale e deludente degli uomini, si fa prendere dai demoni dell'eros, veri o presunti non è dato sapere, e si dà alla caccia selvaggia di ogni femmina che incontra.

 Perchè la nascita di un bambino destabilizza così un matrimonio? I figli non dovrebbero unire una coppia? Che succede ai 40enni di oggi?
Sarà che anch'io ho una bambina di 2 anni, che come tutti i matrimoni, anche il mio ha degli alti e bassi e che, forse, sono rimasta terrorizzata dalle statistiche sui divorzi che  non sono per niente incoraggianti, pare che è proprio al secondo anno di vita di un bambino che la relazione tra mamma e papà si frantuma e in molti divorziano, però  non riesco a non sentire Glauco vicino. E' un disagio, quello di Glauco, che tutti noi genitori , più o meno, proviamo.  Il fatto è  che  le notti insonni, il pianto ininterrotto, ma soprattutto la responsabilità che  ti piomba addosso che ti destabilizza e ti affatica, perchè quando ti nasce un bambino rinasci anche tu e come lui anche tu devi crescere in fretta ed adattarti alla vita, ed è meraviglioso ma anche faticosissimo. Certo, quando si soffre si cerca sempre un colpevole ma in questo caso è   socialmente e umanamente inammissibile dare la colpa di questo sconvolgimento ad un bambino, ma spesso è facile pensarlo. E' colpa della nascita di Anita la crisi tra Glauco e Giulia? Le notti insonni, l'allattamento sfrenato a cui costringono le madri le porta a diventare asessuate, ne vogliamo parlare delle tettarelle di plastica o del tiralatte? Questi sì che sono strumenti del demonio!! è per questo che Scurati si dice infedele, è infedele ad Anita non a Giulia, è a lei che chiede perdono e l'assoluzione. e' per questo pensiero indicibile a chiedere scusa e a portarlo ad interrogarsi a fondo su se stesso.

  E poi, la cosa forse più grave ma più vera del nostro tempo e della generazione dei nati negli anni '70 , è che sembra che non si possa essere infelici e che non possiamo lamentarci, perchè i nostri nonni hanno avuto la guerra e i nostri padri hanno dovuto ricostruire la società per poterci crescere nella bambagia.  siamo viziati quindi come ci permettiamo di sentirci derubati del nostro futuro? Però, nessuno lo dice ma i nostri genitori non hanno mantenuto le promesse, ci hanno cresciuto nell'opulenza però adesso, che siamo ai posti di comando, che ci siamo laureati,  che abbiamo fatto l'erasmus, i master, le scuole di specializzazione ecc Non c'è più materia su cui mettere le mani, non c'è lavoro, non ci sono le infinite possibilità che ci avevano promesso. Per carità, ce ne faremo una ragione, però almeno ci venga riconosciuto che siamo stati fregati , che ormai la ricchezza è per pochi e per chi è fuori da quella cerchia non ha speranza. I figli saranno più poveri dei padri. Non so se sarà necessariamente peggio, certo è che questo disagio deve venir fuori e bisogna parlarne, per questo il libro di Scurati è importante, perchè mette a fuoco un problema della nostra società di cui non si ha voglia di parlare.

P.S il linguaggio è spesso un pò troppo filosofico... ma se non la prendiamo con filosofia come facciamo?

giovedì 11 settembre 2014

Dopo la lista dei 10 titoli che spopola su facebook, mi chiedo :qual è il libro più folle che avete letto?

Sono almeno 2 giorni che non faccio che pensare alla lista dei 10 titoli che hanno segnato o colpito la mia vita in qualche modo, è finita che l'ho fatta di getto, dimenticando un sacco di libri . Succede sempre così con le liste, però, se mi chiedono qual è il libro più pazzo che ho letto, rispondo senza esitazione: La casa del sonno. J.Coe ( tra l'altro non l'ho messo nella lista di facebook).
E' una storia intrecciatissima, con 2 piani temporali da seguire, gli anni dell'università i capitoli pari, l'età adulta i capitoli dispari, che ha come protagonisti Gregory lo psichiatra, Terry il regista, Veronica lesbica,  Sarah,  attorno alla quale  girano tutti i personaggi e Robert, letterato da sempre innamorato di lei.
Il tema  di fondo del libro è il valore del sonno. La Casa del sonno, appunto, è uno stabilimento dove si cura e si studia l'effetto del sonno nella vita degli esseri umani. E' un indicibile perdita di tempo dormire? Si può porvi rimedio?Oppure bisognerebbe dormire il più possibile per interrogare i propri sogni? Su questo, una serie infinita di colpi di scena fanno da strumento narrativo per porre una delicata riflessione su il linguaggio "che è un traditore,un agente segreto doppiogiochista", sui rapporti umani, e su le incongruenze della vita.
Coe è un genio nel comporre la trama e nel caratterizzare, a livello psicologico, i suoi personaggi.
Un libro folle, intenso ed inaspettato e per questo piacevolissimo. E' piaciuto a tutte le persone a cui l'ho consigliato, e sono molte!!

martedì 2 settembre 2014

L'estate è finita o quasi ma i libri restano.

Cosa ho letto in vacanza

In genere mi porto sempre, 2 o 3 libri in feri, per leggerli insieme, in vari momenti della giornata



Non me ne voglia mio marito ma  ho avuto un flirt estivo, letterario s'intende! E' il Vicequestore Rocco Schiavone, protagonista di La costola di Adamo. In questa nuova capitolo della serie, mi è piaciuto ancora di più, quel suo carattere così schivo, rude, sempre di pessimo umore ma con un'ironia degna di nota. Devo dire poi, che l'ambientazione montanara, in Val D'Aosta, dona al libro un carattere ancora più inusuale e piacevole.  E' un giallo e necessariamente ci deve essere un cadavere. In questo caso, una donna viene trovata impiccata in casa sua. Omicidio? Suicidio? Schiavone risolverà il caso, seguendo il suo formidabile istinto e la sua morale, che non coincide sempre con la legge e quindi i puristi storceranno il naso. Poco importa, lui è fatto così ed è per questo che mi piace!



Norwegian Wood di Murakami


Ve ne avevo già parlato ma vale la pena ripetersi, veramente un libro potente e ben scritto.
La storia narra di Toru, ventenne universitario, e della sua scelta tra Naoko, la ragazza del suo migliore amico morto suicida, bellissima e fragile e Midori, una ragazza eccentrica, simpatica, fuori dalle righe e per questo tremendamente vitale.
Norwegian Wood sembra un libro sull'adolescenza ma soprattutto è un libro sulla conoscenza e la scoperta di sè, sulla morte e sul ruolo che questa ha nella vita di ognuno di noi. Sono rimasta affascinata da quel modo perfetto di dire le cose, anche cose molto difficili da comprendere. E' un libro molto psicologico e complesso,  anche  triste in alcuni punti, e a volte quella tristezza ti rimane dentro ma non importa perchè ti sei affezionata subito a quei personaggi, così veri, sentiti e fragili, che ormai sono parte di te .

Difficile descriverlo bene, leggetelo e basta!


La prima cosa che guardo
Ecco, questo è stato il libro sbagliato dell'estate! Non mi è piaciuto, l'ho torvato noioso e senza un finale degno . La storia all'inizio sembrava carina: in un paesino della provincia francese, Arthur,  giovane meccanico che assomiglia a Ryan Goslin, si ritrova all'improvviso alla porta di casa niente popò di meno che Scarlett Johansson. Fin qui, sembra originale  e divertente, poi si perde nello spiegare chi è la ragazza e perchè e lì, facendo una serie di considerazioni, un pò troppo pesante e sconclusionate, sull'importanza dell'apparenza e della bellezza nella vita di tutti noi.
 Peccato, odio quando sbaglio libro, voi no?

venerdì 1 agosto 2014

Consigli per letture estive.

Sì non semnbra estate, per lo meno per chi abita in Toscana come me, magari al sud c'è il sole! Comunque no facciamo prendere dalla depressione e leggiamo qualcosa.
Io al momento, sto leggendo Norwegian Wood di Murakami. Veramente un libro potente. Mi piacciono molto le rilfessioni del protagonista, un giovane universitario, Toru,  diviso  tra 2 ragazze che lo attraggono fortissimamente, una problematica, l'altra anticonformista.  Quando lo finisco vi dico cosa ne penso.


Per il resto, leggete questo articolo con alcuni consigli, validi l'ho scritti io! per le letture estive.
Buone vacanze e buone letture
http://it.blastingnews.com/cultura-spettacoli/2014/07/10-libri-da-leggere-in-estate-00115044.html


L'estate da sempre è la stagione della lettura, siamo finalmente in vacanza (chi se la può permettere una vacanza) e un buon libro ci sta sempre bene! Ecco alcuni consigli, spassionati e non richiesti, per delle buone letture.
Per gli amanti dei gialli italiani

giovedì 17 luglio 2014

Fantasmi del passato. Un pomeriggio con il Commissario Bordelli e con Marco Vichi

E' da poco uscito una nuova storia del Commissario Bordelli e grazie all'aiuto dell'assessore di Barberino val d'Elsa, siamo riusciti ad organizzare la presentazione del libro in uno splendido scenario: nell'azienda agricola i Balzini, sempre a Barberino. Una vista mozzafiato:  San Gimignano, Colle val d'elsa, Certaldo  in mezzo tanti vigneti. Un giardino, parco per meglio dire, verde e rigoglioso nella sua perfezione, gli ucellini che cantano, la città con i suoi rumori è lontana. Ci siamo solo noi, una cinquantina di persone, di appassionati lettori e una storia, sì c'è un morto ed un assassino ma non siamo qui per questo. Di questo giallo vi dirò poco, sennò mi scappa l'assassino e non va bene, anche se le storie di Vichi non sono famose per i suoi intrecci pieni di suspense. il Commissario Bordelli ci piace ed ha successo per il suo modo di fare, così sanguigno e burbero, tipicamente toscano, anche se molto tormentato e non propriamente solare. Poi, diciamolo, ci piace quell'attenzione alcome eravamo, a quell'atmosfera dell'Italia anni '60, la descrizione senza fronzoli della gente comune, sicuramente meno cinica di come siamo adesso. 

Da notare le storie e gli aneddoti che racconta il Commissario, sono tutti realmente accaduti. Ogni volta che presenta un libro Vichi racconta che sono le storie a venirlo a cercare, lui è solo il tramite affinchè vengano fuori e possano essere lette. Una volta ad un corso di scrittura a cui partecipavo,  di cui Vichi era il professore, ha detto che l'autore è una sorta di archeologo che trova i suoi pezzi, le storie, e li ripulisce, rimettendo insieme i cocci per darli nuova vita. Mi piace questo approccio rispettoso e quasi da missionario alla scrittura. Tutti hanno delle storie, vanno solo sapute raccogliere. Quindi , adesso leggete queste storia, che sicuramente vi piacerà, e poi attendete con pazienza che al commissario Bordelli accada qualcosa che deve assolutamente dire e una nuovo capitolo della serie sarà  presto pronto.

mercoledì 9 luglio 2014

Una mutevole verità. Ben tornato Carofiglio

 Ohhh! finalmente è uscito un giallo di Carofiglio! Non scaldatevi troppo non è una storia dell'avvocato Guerrieri, anche se qui fa una piccola apparizione, una specie di cameo, nel senso che ha un ruolo nella storia ma non in prima persona;  questo fatto lo trovo geniale, un escamotage  degna di nota per non ripetersi con gli stessi personaggi e allo stesso tempo mantenere vivo il loro ricordo.
 Certo, l'ambientazione è sempre Bari, però qui siamo negli anni '80 e il personaggio principale è il Maresciallo Fenoglio, torinese trapiantato a Bari, sposato con Serena , insegnante. L'oggetto delle indagini è un omicidio di uno strozzino, commesso da un ragazzo, subito individuato grazie allo zelante aiuto di una vicina che ha visto tutto. Sembra un caso già risolto ma manca un prima e un movente.
una mutevole verità gianrico carofiglio copertina einaudi"Ottimo, quando un'indagine prende un'accelerazione cosí immediata e rapida. Però il rischio, in questi casi, è di mettere a fuoco una cosa soltanto, e di tralasciare ogni altro dettaglio, che magari è importante o addirittura decisivo."


 Fenoglio è maestro nel non tralasciare nessun dettaglio, nel trovare le note dissonanti.

Il racconto è anche un omaggio ai Carabinieri, quest'anno si festeggia la Benemerita, il Maresciallo è un esempio di intelligenza, perspicacia, integrità e correttezza, non è certo  un Carabiniere da barzelletta, sia chiaro!
Una mutevole verità è un romanzo piacevole, ben scritto e i dialoghi tra Fenoglio e il suo sottoposto sono da antologia.
 Da leggere in queste fresche sere d'estate  per rimanere nei secoli fedeli a... Carofiglio!

mercoledì 2 luglio 2014

Nuove edizioni Vintage : Gli occhi gialli dei coccodrilli


Oggi pomeriggio è venuta una vecchia cliente (per anni che frequenta la libreria, non per età) e candidamente mi ha chiesto: Non mi sono portata il fogliettino dietro, però l'autrice dovrebbe essere Pollock". Io comincio a cercare prima sul sito del grossista e mi viene fuori solo un certo Pollock che scrive thriller, e poi altri che non vi sto a dire. Quindi passo a Google, ma non trovo niente. Chiedo: ma scrive romanzi d'amore? Sì sì,  fa lei, devono essere delle storie un pò romantiche ma carine.., ce ne fosse uno solo che scrive romanzi così, sarebbe facile, penso io!. Poi ha come un'illuminazione: c'entrano i coccodrilli! e mi guarda tutta speranzosa. E qui l'arte della libraia arriva al suo apice e sfodero tutta la mia sapienza: lei cerca Gli occhi gialli dei coccodrilli, della Pancol" Sì Sì,  è quello! dice lei tutta soddisfatta. In effetti, ha ragione è un libro carino, una storia romantica ma mai smielata e soprattutto ha come protagoniste 2 donne coraggiose e ironiche, che non si abbattono di fronte ai guai della vita. 
 Iris che vuole diventare una sceneggiatrice, è bella , ricca e ha un matrimonio che funziona solo all'apparenza, sua sorella Josephine ha 2 figlie, un marito scappato di casa, e una laurea in storia medioevale. Un giorno Iris incontra un editore che le propone di scrivere un libro, lei accetta e coinvolge la sorella in una piccola truffa:  Josephine scriverà il libro, e Iris lo promuoverà, una sarà la mano, l'altra la faccia, ad una la fama all'altra i soldi. Nascono così una serie di equivoci e divertenti fraintendimenti, ma il bello del libro è la capacità dell'autrice di esplorare la natura femminile in tutte le sue sfaccettature consegnandoci delle protagoniste forti, dolci, coraggiose e ironiche. Da leggere in un pomeriggio su una sdraio all'ombra, in pieno relax. AH e poi , ultima  notizia che contribuisce a dare al libro una marcia in più , è ambientato a Parigi.