lunedì 17 febbraio 2014

Un libro per le mamme. "Andiamo a giocare " di Eduard Estevill e Yolanda Saénz de Tejada

Forse non ve l'ho detto ma ho una bambina di 18 mesi, si chiama Benedetta ed è un a piccola teppista. Un'adorabile piccola teppista! Adesso stiamo attraversando un momento un pò difficile, di ribellione e bizze a gogò!
Tra l'altro il pediatra ci ha detto di toglierle il ciuccio, dato che Benedetta lo porta di sbieco, un pò lla Jigen per capirci,  così le sono cresciuti i denti in modo asimmetrico.
Ahinoi! E' un 'impresa ardua, proprio adesso che circola l'influenza e che forse ha un pò di mal di gola. Sinceramente sono sull'orlo di una crisi di nervi, e quando urla e si dispera per più di mezz'ora, penso sempre  che non sono una buona madre e vorrei solo che smettesse subito. Prenderla di punta ed arrabbiarsi non serve a niente, nemmeno provare con varie minacce, più o meno velate...così mi è venuto in mente di cercare una soluzione tra le pagine di un libro. I libri, per me,  sono delle fonti d'ispiarzione continua. Infatti, sono andata nello scaffale della puericultura nella mia libreria e ho trovato "Andiamo a giocare. Imparare le buone abitudini divertendosi." e mi sono messa a leggere. 

Il libro propone una serie di giochi da fare con i figli che riguardano  molti aspetti, spesso problematici,  dell'educazione: stare a tavola, lavarsi da soli, fare i compiti, confidarsi con i genitori ecc. 

Attraverso il gioco è più facile e divertente insegnare le buone abitudini, igeniche, alimentari e comportamentali. In effetti, anni di scautismo me l'hanno insegnato bene, il gioco è esperienza. Con il gioco il bambino vive il concetto che gli si vuol far capire. Ogni gioco qui proposto è frutto di un'esperienza diretta della mamma  coautrice del libro e viene finalizzato al raggiungimento di un obiettivo spiegato nei minimi particolari. Tutti i giochi sono consigliati per età, più o meno si va da 1 anno ai nove.  Ci sono giochi per mangiare la frutta, giochi per lavarsi i denti, giochi per leggere, giochi per farsi la colazione da soli ecc.
 Nella prefazione, utilissima per un'infarinazione di base della psicologia infantile, l'autore, Estiville, suggerisce gli ingredienti per avere un buon rapporto con i propri figli:
- Allegria ed emozione, torniamo bambini anche noi genitori;
-Preparazione, creiamo aspettativa, un ambiente magico e misterioso
-Capacità d'immedesimazione : saper ascoltare i piccoli è indispensabile!
- Capacità di saper riconoscere i propri limiti. Anche i genitori sbagliano, basta riconoscerlo.
- Tanto amore: dire spesso ai nostri figli quanto gli vogliamo bene, sembra scontato ma non  lo è.

Una guida pratica e di facile utilizzo per genitori in crisi con figli ribelli a carico.
Stasera, per la gioia di mio marito e della Bene, proverò un gioco che si chiama "Tocca a me mangiare" ( ora Benedetta mangia poco e mal volentieri!). Il gioco si svolge a tavola, tutti con il piatto davanti, si mangia a turno, un boccone poi dico a chi tocca  a mangiare e così via , fino alla fine del pasto quando sarà dato un premio scelto dalla piccina.
Speriamo funzioni!

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